mercoledì 29 luglio 2009

Tema Storico: “L’EUROPA VERSO LA SECONDA GUERRA MONDIALE”

Nell’aprile del 1927 il Gran Consiglio del Fascismo approvò una Carta del Lavoro la quale segnò ufficialmente la nascita dello Stato corporativo. Questa dichiarava che la nazione era una unità morale,politica ed economica che si realizzava integralmente nello stato fascista.

Fra il 1926 e il 1927 si cominciò a delineare quello che sarebbe stato lo Stato corporativo il quale effettivamente entrò in vigore nel 1934 con l’istituzione di 22 corporazioni. In seguito, nel gennaio del 1939, la Camera dei deputati fu sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Molto diffuse in questo periodo tra i giovani in età scolare erano le associazioni giovanili quali i “Figli della Lupa” e i “Balilla”, ma rilevanti furono soprattutto gli interventi dello Stato nel campo dell’agricoltura. Si promosse la “battaglia del grano” con lo scopo di diminuire l’importazione del grano stesso, grazie alla quale nel 1933 si raggiunse un’elevata produzione che copriva quasi per intero il fabbisogno nazionale. Nel 1928 fu anche iniziato un programma di bonifiche integrali come ad esempio quella dell’Agro Pontino, con la quale si trasformarono circa 60000 ettari di terre incolte in terre coltivabili. Allo stesso scopo, fra il 1929 e il 1934, si cominciarono a sviluppare nel paese la rete stradale, autostradale e ferroviaria e vi fu anche un incremento dell’edilizia pubblica. Nel frattempo Mussolini appoggiò il patto di Locarno con il principale obiettivo di mantenere l’Austria indipendente ed evitando così un’eventuale annessione di questa alla Germania. Vennero stipulati una serie di trattati e di patti d’amicizie con le regioni balcaniche (Albania, Ungheria, Romania, Bulgaria). La situazione cominciò a mutare con l’affermarsi del nazismo in Germania e con la ripresa della politica espansionistica giapponese. Hitler in particolare voleva una revisione dei trattati di pace. Tuttavia Mussolini, per paura di iniziative tedesche in Austria, decise di muoversi ancora verso un’intesa con Francia e Inghilterra e nel 1933 firmò il patto a quattro tra Italia, Germania, Francia e Inghilterra con l’impegno di una revisione dei trattati. In seguito la Francia firmò con Mussolini un trattato che prevedeva ufficialmente una rettifica dei confini somali, ma ufficiosamente dava il via libera all’Italia per la conquista dell’Etiopia. Fermenti innovatori si erano già rivelati nel frattempo intorno a personalità o a periodici del tempo. Nuove idee intanto iniziavano ad affermarsi nel Partito Comunista alla cui formazione aveva contribuito molto il periodico ”Ordine Nuovo” di Gramsci. Importante in questo contesto, risultò anche la figura di Carlo Rosselli che fondò il movimento “Giustizia e Libertà”, con l’ideale di unire socialisti, repubblicani e democratici. Mentre la concentrazione antifascista operava in prevalenza fra gli esuli, “Giustizia e Libertà” ed il partito Comunista operarono come movimenti rivoluzionari anche all’interno dell’Italia. Un vasto lavoro contro il fascismo fu svolto nel campo della cultura: importanza fondamentale ebbe l’opera filosofica,storica e critica di Benedetto Croce, la cui rivista “la Critica ebbe una grande influenza sui giovani. L’opinione internazionale considerava spesso il fascismo come un fenomeno frutto della scarsa maturità civile e politica dell’Italia e pertanto irripetibile altrove. Viceversa, l’emigrazione italiana antifascista sosteneva che il fascismo era un fenomeno che si sarebbe presto esteso anche fuori dell’Italia, portando ad una crisi mortale le istituzioni liberali-democratiche qualora non fosse stato affrontato tempestivamente. In Spagna intanto, avevano guadagnato terreno le correnti democratiche, repubblicane e socialiste. Fra le tante agitazioni del dopoguerra vi era stato lo scoppio di una violenta rivolta in Marocco, contro il dominio francese e spagnolo. In seguito alla rivolta, il re e le alte cariche militari, nel 1923 promossero un colpo di stato che portò all’istaurazione di una dittatura da parte del generale Primo de Rivera, rifacendosi all’esempio fascista. Anche in Portogallo si ebbe l’istaurazione di un regime di stampo fascista ad opera del ministro Salazar. In Iugoslavia si ebbe la dittatura del re Alessandro I. Un governo dittatoriale, a carattere nazionalista e militarista, fu imposto anche in Polonia dal maresciallo Pilsudski. Mussolini cominciò quindi a progettare una guerra contro l’Etiopia, unico tra i paesi africani non ancora soggetto al dominio coloniale. Pierre Laval promosse un riavvicinamento della Francia all’Italia fascista con gli accordi di Roma nel gennaio del 1935, in cui fu riaffermata la comune volontà di opporsi a Hitler in caso di nuovi attacchi che avrebbero potuto minacciare l’indipendenza dell’Austria. Mussolini ritenne allora di poter contare su un tacito consenso sui suoi piani rispetto all’Etiopia e affrontò quindi la guerra. Il 3 ottobre 1935 forze italiane al comando di Emilio De Bono (più tardi sostituito dal generale Badoglio) entrarono in Etiopia dall’Eritrea, mentre altre forze avanzavano dalla Somalia sotto il comando del generale Graziani. La Società delle Nazioni dichiarò in seguito l’Italia responsabile di aggressione e decise di applicare sanzioni economiche. Subito dopo Mussolini consentì a Hitler di compiere ulteriori progressi, impegnandosi in nuove complicazioni nella Spagna. Lì il re Alfonso XIII aveva tentato di sbarazzarsi nel 1930 della dittatura di de Rivera, ma appena furono indette delle elezioni, i partiti repubblicani ebbero una tale maggioranza da costringerlo a fuggire. La Spagna divenne così nel 1931 una repubblica, con una costituzione democratica che prevedeva anche l’autonomia per la Catalogna e i Paesi Baschi. Nella repubblica spagnola prevalsero in un primo momento correnti repubblicane moderate e gli ambienti cattolici; seguì poi un governo conservatore e le agitazioni sociali si aggravarono, con moti dei contadini che reclamavano una riforma agraria. Sorse infine un Fronte Popolare, composto da repubblicani di sinistra, socialisti e comunisti, appoggiati dagli anarchici. Il 17 luglio si ammutinò la guarnigione del Marocco, che trovò nel generale Francisco Franco il proprio condottiero, il quale assunse la guida della rivolta. Nacque così una lunga guerra civile. La guerra di Spagna divenne, fin dai primi giorni, un conflitto tra fascismo ed antifascismo, che anticipò lo schieramento ideologico della II Guerra Mondiale. Nei Colloqui di Berchtesgaden, tra il Fuhrer e il ministro degli esteri fascista Galeazzo Ciano, si proclamò l’esistenza di un Asse Roma-Berlino, attorno alla quale sarebbe stata ricostruita l’Europa intera. In Francia nel frattempo giunse al potere un governo di Fronte Popolare e il governo conservatore inglese si mostrò poco favorevole alle sinistre prevalenti nei Fronti Popolari. Nel 1938 Hitler, dopo aver ottenuto la neutralità di Mussolini, fomentò in Austria delle sommosse naziste contro il governo e il 12 marzo occupò la piccola repubblica austriaca annettendola alla Germania (Anschluss). Subito dopo Hitler chiese alla Cecoslovacchia l’immediata cessione del territorio dei Sudeti. Con la mediazione di Mussolini si riunì allora a Monaco di Baviera (29-30 settembre 1938) una conferenza di potenze (Italia,Germania,Francia ed Inghilterra), che costrinse la Cecoslovacchia a cedere i Sudeti in cambio della garanzia che la Germania non le avrebbe mosso guerra. Tuttavia nel 1939 Hitler occupò militarmente la Cecoslovacchia, dividendola in due Stati: il protettorato tedesco di Boemia e Moravia e la repubblica Slovacca. Dopo aver costretto la Lituania a cedere alla Germania la città di Memel (marzo 1939) ed aver stretto il Patto d’acciaio con Mussolini (maggio 1939), Hitler rivolse le sue minacce alla Polonia, reclamando la città libera di Danzica e la creazione di un “corridoio” che unisse la Prussia orientale al resto della Germania. Inghilterra e Francia decisero questa volta di resistere ad ogni ulteriore tentativo di espansione tedesca e accordando le loro garanzie alla Polonia, cercarono di coinvolgere anche l’URSS. Il 23 agosto 1939 venne annunciato che tra Ribbentrop e Molotov, rispettivamente ministro degli esteri tedesco e ministro degli esteri sovietico, era stato concluso un patto di non aggressione tra Germania e URSS. In questi stessi anni Hitler diede inizio ad una serie di pogrom antisemiti (il più importante che si ricorda è la “notte dei cristalli” in cui furono uccisi molti ebrei e distrutti negozi,abitazioni e sinagoghe di quest’ultimi) che sarebbero poi sfociati nella “soluzione finale” con la quale Hitler si riprometteva lo sterminio della razza ebraica (durante la seconda guerra mondiale furono sterminati nei campi di concentramento tedeschi oltre cinque milioni di ebrei). Hitler ebbe così libertà di aumentare le sue pressioni sulla Polonia, provocando così, invadendola il 1 settembre 1939, lo scoppio della seconda guerra mondiale.

· Il fascismo in Italia e il nazismo in Germania rappresentano due esperienze storiche, ideologicamente simili formatesi nel periodo tra le due guerre mondiali. Entrambi sono accumunati dai tratti del totalitarismo, ovvero del regime politico basato sul partito unico e l’obbedienza in condiziona del suo leader, sul rifiuto delle libertà politiche, sulla repressione contro gli avversari, insomma sulla potenza totalizzante dello stato in ogni aspetto della vita sociale degli individui, gruppi e strutture collettive.

· Per quanto riguarda il fascismo la trasformazione dello stato liberale in un regime autoritario fu molto graduale. Vennero cancellate la libertà di stampa e di parola e furono aboliti tutti i partiti tranne il PNF. La dittatura totalitaria nazista fu pienamente compiuta e perfezionata con l’introduzione della pena di morte e l’istituzione dei campi di concentramento, che dovevano accogliere gli oppositori politici, gli zingari, gli omosessuali ma soprattutto gli ebrei.

· Fascismo e nazismo furono quindi due regimi che ebbero molto in comune. Tratti condivisi da entrambe le ideologie furono: la centralità dello stato basato sul partito unico, l’ordine totalitario, le parate, la stampa, la radio tutte attentamente controllate da appositi organismi.

· Con le leggi di Norimberga gli ebrei vennero privati definitivamente della cittadinanza e dei diritti politici venendo rilegati ai margini della scala sociale.

Nessun commento:

Posta un commento