Il Romanticismo
È un movimento diffusosi in Europa tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Nelle arti figurative si ebbero precocissime manifestazioni di gusto romantico in nome delle singole tradizioni nazionali, e come opposizione al conformismo artistico dell’Impero napoleonico. Per i romantici le opere d’arte furono svincolate dalla soggezione a regole, e ciò valse soprattutto nella pittura che ebbe un ampio sviluppo grazie alle possibilità interpretative libere consentite all’artista, anche quando coinvolto in imitazioni del mondo esterno. I romantici nella pittura preferirono:
-un approccio emotivo al fare artistico e rappresentazioni più coinvolgenti, collegate a valori soggettivi, sentimentali e fantastici.
-il libero sfogo della creazione individuale con ambientazioni fosche, ricche di riferimenti simbolici e magici, che toccavano l’emotività
-il coinvolgimento emotivo e l’adesione passionale degli spettatori
A questo tipo di pittura si connesse poi il sentimento del sublime, ossia un insieme di sensazioni, sia piacevoli che dolorose, provate dall’artista di fronte a certi spettacoli grandiosi della natura. Naturalmente il sublime, visionario ed angoscioso, utilizzò per esprimersi colori a volte foschi a volte asangui, un disegno dai tratti fortemente incisivi, bocche urlanti, occhi sbarrati e figure sempre chiuse in schemi geometrici. Dal concetto di sublime derivò quello di genio. Il genio artistico, in nome della sua assoluta libertà morale ed espressiva, si rifugiò nel mondo fantastico dell’arbitrio illimitato e del soggettivismo esasperato. I romantici nella scultura opposero:
-i sentimenti espressi convulsamente e passionalmente, in composizioni prive di armonia ed equilibrio.
I romantici nell’architettura proposero: - un collegamento ideale con il Gotico
- una rivalutazione dei patrimoni linguistici della costruttività originale, ritenuti più coerenti con le loro spinte verso il sublime, il mistico e l’irregolare
- l’utilizzo di nuovi materiali, oggetto di vera e propria trattazione formale nelle nuove tecnologie.
Il Romanticismo in pittura
Un contributo notevole all’affermarsi della pittura romantica in ambito europeo si ebbe grazie:
- Alle anticipazioni di Francisco Goya
- Alla partecipazione politica e sociale all’epoca di Theodore Gericault
- Alla partecipazione e all’impetuosa genialità di Eugene Delacroix
- All’opera dei paesaggisti inglesi Jhon Constable e Wiliam Turner
- Alla natura dipinta della “Scuola di Barbizon”
- All’opera di Camille Corot
Goya
Egli rappresentò realtà atroci che costringevano quasi lo spettatore a cercare mezzi per non vederle, e che comunque prevedevano dopo quell’istante una realtà ancora più disperata. La ragione illuministica aveva scoperto un volto di tragica irrazionalità, che Goya volle descrivere nelle sue opere, facendo scaturire dal reale l’irrazionale e il mostruoso. L’artista anticipò nelle sue opere la vocazione realistica e l’attenzione alla storia contemporanea tipiche del Romanticismo, nonché il lato oscuro e mostruoso del reale. Fu considerato a tutti gli effetti il più grande interprete del sentimento popolare spagnolo.
Gericault
Visse l’attività artistica in stretto rapporto con i mutamenti politici e sociali dell’epoca. I soggetti delle sue opere divennero gli uomini travolti dal destino, non furono più gli eroi classici, ritenuti esempi di virtù. Apprese dal pittore classicista Guerin, le regole compositive per costruzioni pittoriche monumentali e imponenti, con giusta collocazione spaziale per ogni cosa o corpo. Con i dipinti relativi agli eroici protagonisti dell’avventura napoleonica l’artista riuscì ad ottenere fama. Gericault si volse a rappresentare il dramma della realtà contemporanea, tanto che nell’opera più nota, La zattera della Medusa, riprese un fatto di cronaca, una storia di sofferenza di gente comune, mostrando i pochi scampati al naufragio della fregata francese Medusa, inabissatasi due anni prima, al largo delle coste africane. L’opera costituì l’espressione di un dramma collettivo, dal quale Gericault gradualmente si distaccherà per volgere più l’attenzione all’espressione di un dramma individuale. L’ostilità tra uomo e natura e l’incombere della morte negli atti della vita lo portarono al perseguimento di un realismo che non era imitazione della natura, ma individuazione delle contraddittorietà e variabilità della vita. Motivo dominante fu l’energia, la spinta interiore, la furia. Nei dipinti degli ultimi anni mostrò il suo carattere oscuro e dipinse alcuni ritratti di uomini e donne affetti da alterazioni psichiche proponendo alla visione essere umani con labile confine tra salute mentale e follia.
Delacroix
Fu il primo massimo esponente della pittura romantica francese e i suoi dipinti erano ricchi di colori accesi, pastosi e stesi con pennellate frementi e impetuose. Fu allievo di Guerin, ed egli seppe rielaborare i dettami accademici in composizioni più audaci e innovare l’uso dei colori promuovendo nei quadri piccole pennellate di colori puri, stese le une accanto alle altre in modo da sprigionare bagliori. L’artista si dedicò inizialmente alla pittura politica e vide nell’uomo ancora il centro del mondo. Egli rimase essenzialmente pittore di storia. La storia era un dramma iniziato con l’umanità che durava ancora nel presente. Identificava poi la storia contemporanea come lotta politica per la libertà. La sua opera pittorica La libertà guida il popolo costituì il primo quadro politico nella storia della pittura moderna. Nel dipinto l’artista esaltò l’insurrezione rivoluzionaria del luglio 1830, che in sole tre giornate pose fine al regno di Carlo X e portò sul trono Luigi Filippo d’Orleans. Delacroix cercò di vivere appassionatamente la sua epoca, trasfondendo nelle sue opere la reazione e il sentimento che ogni dato fatto o evento suscitavano in lui. Visse quindi la vita con estrema intensità emotiva e passionale. L’artista promosse un’esecuzione pittorica accesa, basata soprattutto sullo studio scientifico del colore: i quadri dovevano infatti essere soprattutto una festa per gli occhi.
Hayez
È considerato il più grande dei pittori di storia del romanticismo italiano. La sua pittura storica diffuse nell’animo degli italiani una comune coscienza di Nazione, finalizzata alla libertà. Egli concepì teatralmente le storie narrate , un melodramma a cui non riuscì però a dare una partecipazione appassionata, ma solo, a volte, qualità cromatiche rivelanti la sua origine veneziana. Sua celebre opera è il Bacio, dolce e furtivo tra due giovani in abiti medievali. La tela nascondeva sotto queste apparenze medioevali un significato risorgimentale: l’addio del patriota prima di partire volontario per la guerra.
La pittura di paesaggio nel Romanticismo
L’artista romantico doveva saper cogliere e comunicare l’universo di colori, suoni, sensazioni in movimento, diverse per ciascun individuo, presenti in natura e considerate manifestazioni del divino. Il contributo più valido e precoce nel merito si ebbe in territorio anglosassone con John Constable e Wiliam Turner ma anche dal paesaggista tedesco Friedrich. Nella concezione romantica l’uomo era immerso nella natura e il paesaggio vissuto intensamente dal pittore.
Constable
La natura fu la sua prima fonte di ispirazione, amò proporre la bellezza e la freschezza della natura. Per Constable l’uomo diventò cosa tra le cose, riassorbito dall’ambiente, e l’artista si interessò e tese sempre più alla soluzione dei problemi tecnici e formali dipendenti dall’infinita varietà delle sembianze naturali, dei suoi toni e note di colore. La natura costituiva per lui un universo infinitamente mutevole, interessante e riposante, che doveva essere studiato direttamente attraverso la pittura. Indagando la natura come uno scienziato, desiderava restituirla nei dipinti, con le emozioni di un artista, tramite la registrazione con i colori, sulla tela, del momento fuggente. La sua era una veduta emozionata, nella quale il sentimento umano attribuiva un senso all’ambiente naturale .
Turner
Egli realizzò un dinamismo cosmico che sfuggiva alla ragione umana, ma che poteva conquistare l’animo umano, producendo estasi o sgomento. La sua era quindi una veduta emozionata, nella quale era l’ambiente che suscitava reazioni passionali. La grandiosa natura presentata dall’artista non era quindi la realtà: Turner coglieva la reazione soggettiva dell’uomo, il suo smarrimento di fronte alla maestosità dei fenomeni di cui è spettatore, la sua vita interiore proiettata nell’ambiente. Nelle sue opere era evidente il senso del sublime, ossia della grandiosità delle forze scatenate della natura e dell’infinita piccolezza dell’uomo. La natura in conclusione si poneva come ambiente con il quale intrecciare rapporti attivi.
Friedrich
Fu considerato uno dei maggiori interpreti della pittura romantica tedesca, un paesaggista interessato alla totale convivenza dell’uomo finito con la natura possente, immensa, infinita. Della natura coglieva il sublime. Il compito che animava il suo lavoro era quindi riconoscere lo spirito vero della natura. Le sue opere non erano il prodotto del suo occhio fisico, ma dell’occhio dello spirito: i suoi dipinti infatti nascevano da una lunga gestazione nel chiuso del suo studio.
Anche in Francia si sviluppò la pittura di paesaggio con il movimento definito Scuola di Barbizon. I suoi esponenti avevano il desiderio di rinnovare la pittura di paesaggio attraverso la riscoperta della purezza della natura, ottenuta immergendosi in essa e vivendola direttamente, evitando convenzioni, regole, insegnamenti e condizionamenti pregressi, scolastici e non. Si dipingeva la natura avente propria dignità ed autonomia, dal vero così come si presentava, vivendola dall’interno, per entrare in sintonia spirituale con la sua vita. L’esecuzione delle loro opere non direttamente a contatto con l’ambiente esterno, ma nel chiuso degli atelier, consentiva ai pittori della Scuola di non riprodurre oggettivamente la natura, ma un sentimento soggettivo che una determinata vista produce in loro. Maestro della scuola fu Theodore Rousseau, tuttavia qualche contatto lo ebbe anche Camille Corot, il maggior paesaggista francese dell’Ottocento.
Rousseau
l’artista cercò di eliminare tutte le pregiudiziali dalla rappresentazione della natura, realizzando una schietta registrazione della stessa e una sua conoscenza tramite l’emozione. Nei confronti del naturale ebbe un comportamento affettivo, soprattutto nella romantica partecipazione alla resa dei fenomeni atmosferici. Per tutti gli artisti del movimento era fondamentale salvare il sentimento della natura, generato sia dalla sensibilità, che produceva l’emozione, che dalla memoria, che traduceva e approfondiva l’emozione in conoscenza. Nel dipinto La strada nella foresta di Fontainebleau raffigurò l’abbattersi di una tempesta in una boscaglia, ricorrendo all’utilizzo di pennellate rapide e apparentemente incoerenti nella resa ambientale, ravvivate da bagliori suggestivi di giallo e arancio puri.
Corot
Fu uno dei primi artisti francesi a studiare con cura e passione, dal vero, gli effetti naturali delle luci e dei colori. La sua pittura manifestò un sentimento d’affinità con la natura. Fu considerato il maggior paesaggista dell’Ottocento, per la personale costruzione di forme naturali, colte dal vero e al tempo stesso interpretate secondo propria sensibilità. Per Corot risultava fondamentale il momento dello schizzo en plein air, di fronte al paesaggio, costituente la fase preliminare del suo lavoro, da utilizzare poi per rielaborazioni compositive in atelier. L’approccio diretto con la natura fu completato dall’artista con l’emozione da lui provata nello scoprire l’armonia del reale, che cercò di rendere evidente negli accordi tonali. Il suo sentimento per la natura non fu quindi assimilabile ad un impulso passionale bensì ad una profonda immedesimazione ed intensa affettiva della realtà interiore dell’artista (morale ed intellettuale) con la realtà esterna (la natura). La natura costituì per il pittore motivo di sollecitazione, stimolo, per manifestare il suo sentimento della natura. Tale sentimento fu quindi essenzialmente un modo di sentire e conoscere la natura attraverso le affinità elettive, atteggiamento questo che predispose l’arte alla concezione della sensazione visiva come conoscenza, propria degli impressionisti.
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