mercoledì 29 luglio 2009

Storia: CAUSE E CONSEGUENZE DELLA CRISI DEL ’29 NEGLI U.S.A.

Nel momento in cui si nutrivano maggiori sicurezze, i prodotti cominciarono a non essere più assorbiti dal mercato. La crisi di sovrapproduzione che si ebbe fu la causa del crollo della borsa americana durante il giovedì nero di WallStreet in cui tutti i titoli azionari ebbero un’evidente flessione. Il primo tentativo di porre fine alla crisi, fu quello di immettere nel mercato europeo i prodotti in eccedenza ma senza risolvere il problema. La crisi che era partita dai mercati americani, a poco a poco arrivò pure in Europa a causa dei grossi debiti che Francia ed Inghilterra avevano contratto con gli Usa durante la guerra. Il crollo di WallStreet rappresentò per l’America non solo l’inizio di una crisi economica ma anche ideale e morale. Con la crisi, crollava il sogno americano e l’America non veniva più vista come il paese delle grandi opportunità. Chi nonostante la crisi si mostrò ottimista, fu il democratico Roosevelt vincitore delle elezioni presidenziali del 1932. Credeva che superare la crisi non fosse impossibile. Appena eletto, Roosevelt annunciò l’inizio del “New Deal”, un processo di riforma dell’economia con il quale l’amministrazione Roosevelt affrontò i problemi posti dalla depressione economica della fine degli anni Venti. Il New Deal provocò un profondo mutamento all’interno del sistema capitalistico statunitense. Nei primi cento giorni di presidenza Roosevelt il congresso, approvò diversi provvedimenti tra i quali: la riforma bancaria, la svalutazione del dollaro e la politica industriale e agraria. Le banche furono poste sotto il controllo dello stato favorendo una politica di basso costo del denaro, la sorveglianza delle borse e del mercato azionario fu invece affidata alla Security Exchange Commission la quale si occupò di rialzare i prezzi tramite l’eliminazione della convertibilità del dollaro in oro applicando quindi una svalutazione monetaria pari al 40%. Il rilancio dell’occupazione e della produttività degli investimenti nell’industria fu affidato al NIRA (National Industrial Recovery Act) il quale incoraggiava la formazione di associazioni di lavoratori, migliorava le condizioni del lavoro femminile e vietava quello minorile. Per quanto riguarda l’agricoltura i problemi furono affrontati dall’ Agricoltural Adjustement Act (AAA) con il quale si incoraggiò la riduzione della coltivazione di prodotti come il cotone e il grano. Nel 1935 fu invece approvato il Wagner Act il quale tutelava tutti i lavoratori da interventi repressivi della libertà sindacale e prevedeva la costituzione di un organo per la mediazione dei conflitti. La ripresa economica non rappresentò comunque un definitivo superamento della crisi.

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