giovedì 30 luglio 2009

Lett. Italiana: Analisi testuale La luna e i falò

TRACCIA UN RITRATTO DEI SEGUENTI PERSONAGGI: ANGUILLA, NUTO E CINTO.

Anguilla: E’ il protagonista del romanzo e può essere considerato come lo stesso Pavese. E’ visto come un uomo molto legato ai ricordi. Lui è orfano sia di padre sia di madre e non si sa chi sono i suoi genitori naturali. È stato allevato da una famiglia di contadini, Padrino e Virgilia.

Nuto: E’ il miglior amico di Anguilla ed è una persona dalle molteplici capacità che ha svolto tantissimi tipi di lavoro. Suona il clarinetto. A questo personaggio l’autore affida la sua ansia di liberazione umana. Non è mai andato in giro per il mondo e la sua realtà è stata sempre quella del contadino di paese.

Cinto: Era un ragazzino debole, ma tanto interessato e curioso. Suo padre Valino era una sorta di padrone molto ingiusto. Un giorno questo fece una strage brucio la sua cascina con la sua famiglia e infine s’impiccò. Cinto riuscì a salvarsi. Anguilla affida il bambino alle cure dell’amico Nuto. L’adulto s’identifica nel bambino e cerca di trasmettergli la voglia di fuggire.

A CHI APPARTIENE LA VOCE NARRANTE?

La voce narrante appartiene ad Anguilla, il protagonista del romanzo.

LO SPAZIO DELLE LANGHE QUALE VALORE SIMBOLICO ASSUME?

Le langhe assumono come valore simbolico quello di donare al lettore le più alte testimonianze di disagio e di dolore dell’autore stesso ma in particolare i luoghi assumono una valenza simbolica in quanto le colline rappresentano le cose semplici, naturali, facili legate all’infanzia e il protagonista ha un rapporto strano con loro: da una parte le vede come casa sua in quanto ci ha vissuto da piccolo ma dall’altra non riesce mai a sentirle veramente sue.

PERCHE’ IL PROTAGONISTA TORNA AL SUO PAESE?

Egli torna al proprio paese per ritrovare se stesso, le sue radici, per confrontarsi con il proprio passato, per capire veramente che è diventato ricco, ma soprattutto per capire che dentro di se è sempre stato e rimarrà sempre un povero contadino.

QUALE REALTA’ TROVA ANGUILLA AL SUO RITORNO?

La realtà che trova Anguilla al suo ritorno è quella che le persone da lui conosciute sono scomparse e i luoghi stessi dove lui è cresciuto sembrano mutati. È rimasto solo Nuto, il compagno di un tempo, con il quale Anguilla rivive le vicende del passato.

COSA RAPPRESENTANO A TUO AVVISO LA LUNA E I FALO’?

Il titolo del libro, la luna e i falò è un chiaro riferimento alla vita contadina, che sta a indicare il legame di ognuno con la propria terra e le proprie tradizioni, come qualcosa di magico: secondo le credenze popolari infatti i falò accessi nella notte di San Giovanni, così come le fasi della luna, influenzano l’andamento dei raccolti; influenza intesa appunto in un senso magico e superstizioso. Nel procedere del romanzo però i falò assumeranno un altro valore: quello della morte, prima del Valino e poi di Silvia, fucilata e poi bruciata. Tutto questo infatti, superstizione e morte, sono visti dal protagonista come le uniche certezze della vita.

IN QUALE PERIODO STORICO SI COLLOCA LA VICENDA?

Questo romanzo è ambientato nell’agosto del 1948, ma in particolare gli episodi di cui si parla sono invece riferiti al periodo prima della guerra per quanto riguarda l’infanzia e la giovinezza, e al periodo durante la seconda guerra mondiale quelli riguardanti l’America.

FABULA E INTRECCIO COINCIDONO NEL ROMANZO? MOTIVA LA TUA RISPOSTA.

All’interno del romanzo Fabula ed Intreccio coincidono perché vi è un Parallelismo tra passato e presente tramite la presenza di numerosi flash-back.

IL ROMANZO, PUBBLICATO NEL 1950, COSTITUISCE L’ULTIMA OPERA DI PAVESE MORTO SUICIDA NELLO STESSO ANNO. QUALE SIGNIFICATO PUO’ ASSUMERE IL RITORNO ALLE ORIGINI DI ANGUILLA PER LO SCRITTORE?

Il significato che può assumere il ritorno alle origini di Anguilla per lo scrittore può essere spiegato tramite i parallelismi tra il narratore e l’autore stesso del romanzo che sono più di semplici coincidenze, infatti Cesare Pavese mette nel romanzo molta della sua vita, dei suoi pensieri, della sua insoddisfazione, probabilmente cerca lui stesso una ragione alla sua vita nel racconto, senza però trovarla ed identificandosi così nel protagonista. Molti sono d’accordo nel pensare che questo ultimo capolavoro dell’autore sia come un testamento, e che in esso si possano trovare i motivi che lo spinsero al suicidio

DOPO AVER SINTETIZZATO LA TRAMA IN NON PIU’ DI 10 RIGHE, PROVA A RINTRACCIARE I TEMI E I MOTIVI DEL ROMANZO.

Finita la guerra il protagonista Anguilla torna quarantenne nella sua terra, le Langhe, abbandonata vent'anni prima per cercare fortuna in America. Molte cose sono cambiate, ma i luoghi sembrano gli stessi e inducono così a tornare con la memoria all'infanzia. Egli era stato allevato con il sussidio mensile che passava l'ospedale di Alba per i trovatelli adottati e sfruttati nei campi dalle famiglie contadine nella cascina di Gaminella. Ora lì abita un'altra famiglia di dannati, quella del Valino, il vecchio mezzadro incattivito dalla fatica e dalla povertà. Anguilla fa amicizia con suo figlio, Cinto, un ragazzino solitario; e ritrova Nuto, falegname, con il quale rievoca le storie e i personaggi dell’adolescenza. Ma Nuto ha partecipato alla guerra partigiana, ha vissuto il dramma della guerra civile, l'odio, i processi, le esecuzioni, gli occultamenti dei cadaveri; e non ne parla volentieri. Qui si intrecciano le storie: la giovane figlia del padrone della Mora, la grande cascina dove Anguilla era passato a servizio dopo la morte del padre adottivo, la più bella e affascinante delle tre sorelle che animavano con la loro spensierata vitalità la vita della cascina, aveva collaborato con i repubblicani e i nazisti, infiltrandosi come spia tra i partigiani; scoperta, era stata fucilata e il suo corpo bruciato sulla collina. Ma un altro rogo scoppia: è Valino che, impazzito, stermina la famiglia, dà fuoco alla cascina e quindi s'impicca. Solo Cinto riesce, fortunosamente, a salvarsi e Anguilla lo affida a Nuto prima di ripartire.

Temi: Il tema presente in tutto il romanzo è quello del viaggio con tutto ciò che questo comporta: la nostalgia per quello che si è lasciato, la voglia di fuggire dalle situazioni, il ritorno sia fisico che mentale in luoghi che si erano lasciati ma che erano rimasti nella memoria, il senso di smarrimento quando non si è a casa propria.

Il tema dello smarrimento è un altro dei temi fondamentali: il protagonista è alla ricerca di identità; non conoscendo le sue radici non riesce a trovare un luogo a cui appartenere e che lui senta come proprio; cerca quindi conforto nei miti dell’infanzia nei quali Anguilla spera di poter ancora credere per trovare un punto di riferimento nella vita.
Infatti nonostante siano avvenute moltissime cose durante la sua assenza il paesaggio e la mentalità sono rimasti gli stessi che lui ricordava.
Altro tema è il rapporto tra la città e l’America viste come cose lontane, utopie, e la realtà e la semplicità della vita contadina.

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